Quando si è piccoli il buio fa paura..ci spaventa, ci fa
sudare freddo, fa rimbombare il suono del nostro cuore nel silenzio della
notte..Si ha paura che ci siano dei mostri sotto il letto...
Poi si cresce, e i mostri diventano altri..insicurezza,
abbandono, il nostro stesso essere diversi dagli altri...e ci si nasconde,
dietro maschere che camuffano il nostro vero essere, la nostra persona davanti
agli occhi degli altri.. se poi alziamo quella maschera, ecco che ci ritroviamo
ad avere di nuovo paura del buio.. Ma basta ritrovarsi per riuscire ad aprire
gli occhi da sotto le coperte e affrontare il nostro buio, scacciare quei
mostri..
La maschera di Mattia è l'autolesionismo, la maschera di
Alice è la sua timidezza.. Il mostro di entrambi è il loro passato, che li
divorerà fino a quando avranno entrambi il coraggio di prendersi per mano, e,
insieme, di affrontare il mondo da cui si erano estraniati.
E' questo che, secondo me, ci ha voluto dire Paolo Giordano.
Che in fondo non bisogna avere paura di noi stessi, perchè è il primo passo per
avere paura di tutto il resto. Serve prima di tutto la fiducia in noi stessi,
per affrontare il mondo che è fuori di noi.
Trovo questo libro molto bello e profondo, mi sento di
consigliarlo a chi non si lascia impressionare facilmente, e a chi ama le
storie con appena un pizzico d'inquietudine e un perenne velo di tristezza,
steso però su un fondo di speranza.
Questa è la mia prima recensione per voi, spero di esservi
stata di aiuto. A presto :)
Il libro non è nel mio stile ma come lo racconti potresti convincere anche me a leggerlo, brava!
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