mercoledì 17 aprile 2013

1° recensione: "La solitudine dei numeri primi", Paolo Giordano




Quando si è piccoli il buio fa paura..ci spaventa, ci fa sudare freddo, fa rimbombare il suono del nostro cuore nel silenzio della notte..Si ha paura che ci siano dei mostri sotto il letto...
Poi si cresce, e i mostri diventano altri..insicurezza, abbandono, il nostro stesso essere diversi dagli altri...e ci si nasconde, dietro maschere che camuffano il nostro vero essere, la nostra persona davanti agli occhi degli altri.. se poi alziamo quella maschera, ecco che ci ritroviamo ad avere di nuovo paura del buio.. Ma basta ritrovarsi per riuscire ad aprire gli occhi da sotto le coperte e affrontare il nostro buio, scacciare quei mostri..
La maschera di Mattia è l'autolesionismo, la maschera di Alice è la sua timidezza.. Il mostro di entrambi è il loro passato, che li divorerà fino a quando avranno entrambi il coraggio di prendersi per mano, e, insieme, di affrontare il mondo da cui si erano estraniati.

E' questo che, secondo me, ci ha voluto dire Paolo Giordano. Che in fondo non bisogna avere paura di noi stessi, perchè è il primo passo per avere paura di tutto il resto. Serve prima di tutto la fiducia in noi stessi, per affrontare il mondo che è fuori di noi.

Trovo questo libro molto bello e profondo, mi sento di consigliarlo a chi non si lascia impressionare facilmente, e a chi ama le storie con appena un pizzico d'inquietudine e un perenne velo di tristezza, steso però su un fondo di speranza.

Questa è la mia prima recensione per voi, spero di esservi stata di aiuto. A presto :)

1 commento:

  1. Il libro non è nel mio stile ma come lo racconti potresti convincere anche me a leggerlo, brava!

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